Spedizione GRATUITA per ordini superiori a € 25 · Spedizione in 1-3 giorni lavorativi
Spedizione GRATUITA > € 25 Spedizione da 1 a 3 giorni

Dalle attitudini agli atteggiamenti

Sempre più spesso, anche al di fuori dei campi puramente scientifici, si è risvegliato il desiderio di sapere come funziona il cervello. Uno degli aspetti che suscita maggiore interesse informativo è l'analisi della sua struttura in due emisferi: Sinistro e Destro.

Sappiamo che l'emisfero sinistro riunisce quelle competenze maggiormente legate al mondo razionale (discorso come codice linguistico, analisi razionale, linguaggio numerico,...).

Al contrario, l’emisfero destro pilota tutto ciò che riguarda il comportamento, la sfera emotiva e lo sviluppo creativo. Semplificando, diremmo che l'emisfero sinistro riassume il mondo della ragione e l'emisfero destro quello dell'emozione. Cioè, il mondo delle COMPETENZE (conoscenza) vs il mondo degli ATTEGGIAMENTI (comportamenti).

L'umanità, a partire dal XVI secolo (Cartesio), ha dato priorità alle attività razionali, essendo questa la base dell'insegnamento praticato durante tutti questi secoli. E questo ha giovato alla nostra evoluzione sociale, avendoci consentito uno sviluppo tecnologico senza pari; soprattutto negli ultimi cento anni, come mai era accaduto prima nella Storia dell’Umanità.

Come risultato di questa evoluzione storica, la nostra cultura privilegia ancora le COMPETENZE: la conoscenza sopra ogni altra cosa.

Se guardiamo il nostro linguaggio, definiamo una persona saggia come qualcuno che accumula conoscenza, equiparando la saggezza alla conoscenza approfondita di molte materie... Il QI è stato stabilito come la scala che misura il valore degli individui, stabilendo il concetto di "dotato"; Cioè persone che sono all'apice del valore personale, grazie ad un maggiore sviluppo delle loro capacità razionali, del loro emisfero sinistro.

Se guardiamo al mondo del lavoro, i test di intelligenza sono stati, per molto tempo, un criterio basilare per la selezione del personale, valorizzando in primis le conoscenze acquisite e la capacità di ragionamento come pilastri del talento lavorativo.

E l'intera struttura sociale si è incentrata su un sistema educativo, basato unicamente sullo sviluppo delle capacità razionali, che rimane ancora oggi il centro di un favoloso investimento sociale e individuale in studi, master, corsi, ecc., tutti incentrati sullo sviluppo delle capacità Le nostre abilità.

Al contrario, la nostra civiltà ha messo in secondo piano lo sviluppo di attività legate all'emisfero destro del cervello, per insegnarci a modificare i nostri pensieri, definire i nostri sentimenti e governare le nostre emozioni. In breve, indirizzare i nostri ATTEGGIAMENTI, affinché siano il più positivi possibile per noi stessi e per chi ci circonda.

Oggi, una moltitudine di scienziati, pensatori, filosofi... approfondiscono e valorizzano l'importanza degli ATTEGGIAMENTI, evidenziando e sostenendo un cambiamento nella valutazione verso gli ATTEGGIAMENTI. Perché sono questi che ci rendono flessibili di fronte alle vicissitudini della vita e ci permettono di governare il nostro destino in modo responsabile. Anche se non è necessario ricorrere alla ricerca scientifica per accertarsene.

Se osserviamo i nostri criteri personali nell'affrontare le nostre relazioni personali, vedremo che li basiamo anche sulla valutazione degli ATTEGGIAMENTI. Quando ci innamoriamo di una persona solitamente non le chiediamo un test di comprensione della lingua inglese; Quando si tratta di aprirsi a un’amicizia, non misuriamo preventivamente il loro QI. Apprezziamo i loro comportamenti, i loro atteggiamenti vitali, i loro ATTEGGIAMENTI.

È giunto il momento di posizionarci “Dio della Conoscenza” nella posizione che gli corrisponde e bilanciarlo con la valutazione del controllo e dello sviluppo emotivo.

Per me nessuno ha riassunto questa dualità in modo più brillante di Albert Einstein:

“La mente intuitiva è un dono sacro

e la mente razionale è una serva fedele.

Abbiamo creato una società che

"Onora il servo e ha dimenticato il dono."

Pronunciata più di cinquant'anni fa, ha un valore ancora maggiore, uscendo dalla bocca di una delle menti matematiche più brillanti della Storia dell'Umanità.

Non sto sostenendo che studiare la conoscenza sia una perdita di tempo. Assolutamente. Il riciclaggio permanente delle conoscenze è, e continuerà ad essere, essenziale per potersi sviluppare professionalmente.

Ma appare chiaro che ciò che fa la differenza nell'essere umano non è l'Intelletto, ma gli atteggiamenti vitali, l'equilibrio emotivo...

Accumulare conoscenza non ci dà un migliore sviluppo personale. Pertanto, a livello personale e sociale, dobbiamo approfondire la conoscenza di noi stessi e sviluppare ATTEGGIAMENTI che ci trasformino in persone più positive e capaci di adattarsi agli alti e bassi della vita, trasformandoli in leve di sviluppo personale.

Come dice il proverbio: “Non è la tua FORMA FISICA ma il tuo ATTEGGIAMENTO che determina la tua ALTITUDINE"

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Iscriviti alla nostra newsletter

Sii il primo a scoprire tutte le nostre offerte e novità. Inviamo solo 1-2 email al massimo al mese e non condividiamo i tuoi dati con terze parti.

Potrebbe piacerti anche